Già che, nel bene e nel male, non mi faccio mai mancare mai niente, ho fatto pure l’esperienza in radio. Mondo lontano da noi, ma allo stesso tempo vicino perché è pur sempre un modo per entrare in contatto diretto con la gente, che è una delle cose che a noi piace di più.

E così, in un tranquillo pomeriggio di aprile, ho ricevuto la telefonata da parte della redazione di Radio Roma Capitale, che mi invitava per un’intervista.

All’inizio ero un filino titubante anche perché, per quanto Traumph possa essere una realtà unica e inimitabile, il sospetto che altri ottordicimila imprenditori, professionisti, freelancer avessero ricevuto lo stesso invito ci ha ovviamente sfiorati.

Ma poi mi sono detta: in radio ci andranno tutti, ma qualche altro no!

Sarò pure una pessima giocatrice di poker, perché non rinuncio mai ad andare a scoprire il gioco altrui, ma questa era una più valida ragione: raccontare il nostro mondo, fatto cultura, di scuola, di studenti, di difficoltà, ma anche di tanti, tantissimi successi. Contenuti “di spessore”, insomma, ma raccontati con la mia solita leggerezza.

D’altra parte non si può pensare allo studio solo come a qualcosa di pesante e destinato solo a pochi eletti.

 

(Dal momento che tutto il mio Staff era impegnato in sede con i nostri studenti, laggiù dall’altra parte di Roma mi ha accompagnato uno dei miei figli cui devo questa foto, per me molto significativa)