Cosa facciamo
PROPEDEUTICHE
Il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado (le “medie”, per intenderci) alla scuola superiore rappresenta un bel salto sia per lo studente, che lo affronta in prima persona, sia per la famiglia, che lo ha sempre seguito più o meno da vicino.
Per chi si trova a frequentare l’ultimo anno della scuola media inferiore e la vostra scelta, per attitudine naturale del ragazzo o per credo familiare, è ricaduta su un liceo in cui è previsto l’insegnamento del latino, la Propedeutica è quel che fa al caso vostro!
Perché il primo approccio alla lingua latina richiede un’attenzione a raccontare quel mondo non come impolverato e fatto di versioni e dizionari, ma come qualcosa di attraente, divertente, vicino e ancora vivo, come uno strumento di approfondimento della nostra lingua italiana e come un trampolino per l'apprendimento di altre.
La nostra intenzione è quella di cambiare la classica visione del latino come lingua austera ed esageratamente intellettuale e associarla invece a momenti di conoscenza diretta del mondo moderno, creando diacronicamente un legame con il nostro passato bacino culturale.
Per lo studente che si trovi a frequentare l’ultimo anno della scuola media inferiore, nella scelta del percorso di studi successivo, pesano notevolmente (ammettiamolo!) le difficoltà eventualmente incontrate nello studio della matematica.
Ad ogni modo, e con buona pace di tutti gli studenti, a prescindere dal tipo di scuola superiore presa in considerazione, la matematica è una materia presente in ogni corso di studio; quindi, che ci si sia iscritti a un Liceo Scientifico o meno, la Propedeutica è proprio quello che ci vuole!
La matematica spesso presenta difficoltà ed insidie e non sempre riesce a risultare affascinante. Dietro questa materia sono però presenti nozioni che in realtà viviamo tutti i giorni: nel quotidiano, ma delle quali neanche sappiamo l'esistenza; dalla logica dei computer fino ai conti per la spesa.
La nostra intenzione è quella di cambiare la classica visione della matematica come materia per pochi eletti e di difficile comprensione. Vogliamo calarla nel concreto, nella quotidianità. Andando a studiare come questa sia una presenza costante intorno a noi; come, in sostanza, sia meno astratta di quanto si pensi.
In alcuni Istituti Superiori, già a partire dal primo anno, si fa la conoscenza anche di una nuova materia spesso sfiorata, sotto mentite spoglie, nel corso degli anni precedenti: la Fisica. Nuova materia, nuove nozioni, nuovo tutto. Iniziarla col piede giusto è fondamentale perché, sarà anche più pratica della matematica, ma può capitare di non capirla a pieno.
Il nostro scopo è quello di preparare il terreno per lo studio di questa nuova materia, andando a scoprire come ogni aspetto di ciò che ci circondi, sia descritta da una formula e come da essa si possano spiegare tutti i fenomeni del quotidiano.
Per lo studente che si trovi a frequentare l’ultimo anno della scuola media inferiore, l’idea di frequentare un corso di propedeutica di lingue (soprattutto l’inglese) può sembrare qualcosa di superfluo se non addirittura eccessivo.
La verità è che, nonostante l’inglese venga insegnato ai bambini fin dalla più tenera età, spesso questo non è sufficiente per affrontare la nuova avventura della scuola superiore, specie se la scelta dovesse ricadere su un liceo linguistico o comunque un liceo focalizzato sulle lingue straniere.
La propedeutica alle lingue è uno strumento capace di indirizzare i ragazzi verso una nuova forma mentis che li aiuti ad approcciare al meglio questo nuovo percorso di apprendimento e approfondimento delle lingue.
Troppe volte si pensa che lo studio delle lingue sia qualcosa di estremamente noioso e limitato unicamente alla grammatica. Ma non è così. Imparare una o più lingue straniere vuol dire anche poter conversare, comprendere il testo delle canzoni, vedere film e serie tv in lingua originale.
Che si tratti della lingua inglese, del francese o dello spagnolo, la propedeutica serve non solo a potenziare la conoscenza, ma ad affrontarne lo studio da un’altra prospettiva, ovvero trasformando un apprendimento passivo in un’esperienza che porti i ragazzi a guardare alle lingue non come un nemico da battere, ma come un amico con cui divertirsi.