Cosa facciamo
PER.CORSI IN GRUPPO
Così come è importante saper studiare da soli, è altrettanto indispensabile imparare a lavorare in gruppo, il che non implica assolutamente un’omologazione dell’apprendimento.
Se è vero che gli esami non finiscono mai, è pur vero che prima o poi devono avere un inizio.
L’esame di III media è il primo, importante appuntamento a cui si presenta lo studente, dopo 8 anni di scuola, e non sempre ci si arriva con la giusta preparazione emotiva.
Gli esami, e in particolare l’esame di III media, vengono solitamente percepiti dagli studenti alla stregua di un interrogatorio di terzo grado o, in alternativa, come una gigantesca lente di ingrandimento, pronta ad evidenziare ogni loro minima imperfezione.
In ogni caso, anche il più “meritevole” degli studenti, prova un profondo senso di smarrimento, quando non viene assalito da uno stato d’ansia propria dell’essere esaminati e, soprattutto, giudicati.
Il nostro obiettivo in Traumph è proprio quello di consentire ai ragazzi di guardare agli esami da un’altra prospettiva, come l’occasione di mostrare (e dimostrare) ciò che hanno appreso nel loro percorso nella scuola secondaria di I grado, e non solo dal punto di vista didattico.
Questo è il motivo per cui la preparazione all’esame di III media segue un percorso completamente diverso, rispetto a quello delle Metodologie “classiche”. Un per.corso in cui lo studio personalizzato e individuale si fonde con un lavoro condiviso e di gruppo, fatto di spiegazioni su come affrontare le prove scritte, come scegliere la traccia per il tema di italiano; come non perdere la lucidità di fronte agli esercizi di matematica e cosa tenere ben presente di fronte al problema di geometria; infine, come non trasformare la prova delle lingue straniere in una macchietta degna di Totò e Peppino!
La preparazione all’esame di III media è la prima vera occasione in cui compagni di classe che, qui in Traumph, hanno sempre studiato individualmente, o ragazzi che non si erano mai incontrati prima, condividono spiegazioni e simulazioni, per affrontare al meglio la loro prima vera prova, il tutto condito con momenti di svago e di “pillole motivazionali”.
Da sempre l’Esame di Maturità sancisce la fine di un’era, iniziata orientativamente 13 anni prima. Segna il momento di passaggio dalla condizione di “studente dell’obbligo” (anche se l’obbligo vero e proprio finisce al compimento del 16 anno di età) a quella di “studente consapevole”, per scelta.
A conti fatti, i maturandi di oggi sono i ragazzini che cinque anni fa hanno varcato per la prima volta la soglia della scuola superiore, senza avere piena consapevolezza di ciò che ci fosse ad attenderli, e ora sono lì che scalpitano per “uscire” e andare incontro a nuove avventure, qualunque esse siano.
Ma si sa, la porta per “uscire” dalla scuola superiore si chiama Esame di Stato (per gli amici, Esame di Maturità). L’atto finale di un percorso durato cinque anni per il quale, il più delle volte, non ci si sente pronti né moralmente, né materialmente perché, diciamolo, capita che i ragazzi si rendano conto di non essere adeguatamente preparati e di avere bisogno di un sostegno per affrontare la l’esame di maturità, anche se spesso non lo sanno chiedere.
Noi siamo qui proprio per offrire il nostro supporto e sostegno nello studio, per prepararli ad affrontare al meglio questo grande traguardo. Siamo pronti a fornire loro ulteriori strumenti o affinare competenze già acquisite.
Anche in questo caso, allo studio individuale affiancheremo momenti di lavoro in gruppo, andando a simulare quelle che saranno le prove d'esame, per poi analizzare insieme punti di forza e di debolezza
La Maturità è sì un esame, ma vorremmo che gli studenti l’affrontassero in maniera serena e consapevole
Verso la fine del percorso liceale, tra il IV e il V anno, gli studenti iniziano seriamente a pensare cosa vogliono fare da grandi ed eventualmente in quale direzione proseguire il loro percorso di studi.
Tantissimi sono i ragazzi che vogliono iscriversi all'università, senza però essere certi di avere le “giuste competenze”; di essere pronti ad affrontare un percorso così impegnativo o di averne la giusta mentalità per farlo. Spesso tutti questi dubbi sono figli delle difficoltà che i ragazzi si portano dietro da tempo, che li bloccano e li rendono terribilmente insicuri.
Dal momento che, a prescindere dalla facoltà, quello dal liceo all’università è un salto bello importante, la nostra ragion d’essere è quella di prepararli a questo salto.
Li aiuteremo ad acquisire quelle competenze di base, che permetteranno loro di iniziare il loro nuovo percorso con il piede giusto. Scopriranno un nuovo modo di affrontare lo studio, calandolo nel mondo reale e non lasciando che rimangano concetti astratti, chiusi nei libri sui quali sono stampati.
Se poi la scelta dovesse ricadere su una facoltà scientifica, i ragazzi saranno sicuramente chiamati a sostenere un test di ingresso ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le facoltà scientifiche non sono poi così elitarie. Sono difficili, sì! Ma non più di tante altre. Come sempre, partire con il piede giusto sicuramente aiuta.
Come per la preparazione agli Esami di III media o di Maturità, anche per la preparazione ai Test di Ingresso, allo studio individuale affiancheremo un lavoro di gruppo, per abituare i ragazzi a confrontarsi tra di loro e ad apprendere traendo spunto dalle difficoltà degli altri. Studio, ripasso e consolidamento saranno sicuramente le basi, ma anche pensare fuori dagli schemi: osservare quanto studiato sui libri rapportandolo al mondo reale; cercare di comprendere il pensiero al di là della formula.
La scienza è la filosofia del mondo e ci narra le leggi che lo governano. Spesso però è importante conoscere quella giusta